Dopotutto in molti casi si tratta di startup che hanno a che fare col
web quindi mi chiedo se sia veramente necessaria una presenza fisica,
non sarebbe meglio un’organizzazione che preveda una collaborazione da
remoto?
la gente diffida dei lavoratori remoti, anche in alcune delle
situazioni pi “moderne” possibili.
Il giorno 31 maggio 2012 11:32, Nicholas W. [email protected] ha
scritto:
la gente diffida dei lavoratori remoti, anche in alcune delle
situazioni pi “moderne” possibili.
ora di scrivere il remote worker manifesto
+1. Ma +1 proprio, ti aiuto pure
Ahim, purtroppo cos.
Specie gli amici con background in economics pensano che il
tecnico-developer debba essere l vicino.
Per controllarlo, motivarlo, guidarlo, indirizzarlo.
Insomma c’ ancora il falso mito che il dev sia un ragazzino
irresponsabile
(anche inside, a dispetto dell’et e delle apparenze) da tenere sotto
controllo.
Ahim, purtroppo cos.
Specie gli amici con background in economics pensano che il
tecnico-developer debba essere l vicino.
Per controllarlo, motivarlo, guidarlo, indirizzarlo.
Insomma c’ ancora il falso mito che il dev sia un ragazzino irresponsabile
(anche inside, a dispetto dell’et e delle apparenze) da tenere sotto
controllo.
Ma in realta’ non e’ proprio cosi’, io per dire sono stato preso anche
per gestire il prodotto, quindi dubito che manchi la fiducia. Anche
perche’, detto tra noi, se invece che lavorare voglio sviluppare in
clojure il mio blog, non e’ che qualcuno se ne accorge, per rendere
questo controllo effettivo devo proprio andare a giocare a calcio…
Pensa che ci siano delle difficolta’ di comunicazione innanzitutto.
Il giorno 31 maggio 2012 11:46, Nicholas W. [email protected] ha
scritto:
Ma in realta’ non e’ proprio cosi’, io per dire sono stato preso anche per
gestire il prodotto, quindi dubito che manchi la fiducia. […]
Pensa che ci siano delle difficolta’ di comunicazione innanzitutto.
E bisogno di avere il tecnico - dev - product manager l vicino per fare
riunioni (a caso, in emergenza sfogarsi, scaricargli addosso qualche
nuovo task, avere una spalla su cui piangere …
Insomma la lista infinita (di necessit per avere il tecnico l vicino).
E la fiducia c’ ma limitata (anche nel tempo
Perch si sa che l’occasione fa l’uomo ladro (specie in Italia)
Sergio
p.s. sorry se appaio come un vecchio cinico … mi dipingono cosi
Il giorno 31 maggio 2012 12:17, Alessio B. [email protected]ha scritto:
la gente diffida dei lavoratori remoti, anche in alcune delle
situazioni pi “moderne” possibili.
Non credo proprio sia questo, e quasi sicuramente non nel tipo di aziende
berlinesi di cui si parla: ma le startup molto aggressive hanno anche una
giornata basata sul stare intorno allo stesso tavolo, riunioni improvvise e
volanti, team building fuori dall’ufficio e orari lunghissimi. Chi fa
telelavoro in queste situazioni sarebbe comunque uno di serie B.
Ecco … va bene essere produttivi, focalizzati, uscire presto su
mercato
con MVP ma
→ riunioni improvvise e volanti, team building fuori dall’ufficio,
orari
lunghissimi …
sar trendy e californiano ma
-100
P.S. Se volessi allargarmi potrei dire che quella della presenza in
ufficio
l’ultimo dei problemi di uno stile di lavoro e approccio ai progetti che
mi genera molti dubbi
la gente diffida dei lavoratori remoti, anche in alcune delle
situazioni pi “moderne” possibili.
Non credo proprio sia questo, e quasi sicuramente non nel tipo di
aziende berlinesi di cui si parla: ma le startup molto aggressive hanno
anche una giornata basata sul stare intorno allo stesso tavolo, riunioni
improvvise e volanti, team building fuori dall’ufficio e orari
lunghissimi. Chi fa telelavoro in queste situazioni sarebbe comunque uno
di serie B.
P.S. Se volessi allargarmi potrei dire che quella della presenza in
ufficio l’ultimo dei problemi di uno stile di lavoro e approccio ai
progetti che mi genera molti dubbi.
la gente diffida dei lavoratori remoti, anche in alcune delle
situazioni pi “moderne” possibili.
Non credo proprio sia questo, e quasi sicuramente non nel tipo di aziende
berlinesi di cui si parla: ma le startup molto aggressive hanno anche una giornata
basata sul stare intorno allo stesso tavolo, riunioni improvvise e volanti, team
building fuori dall’ufficio e orari lunghissimi. Chi fa telelavoro in queste
situazioni sarebbe comunque uno di serie B.
mi sono espresso male forse, non intendevo solamente il dubbio “X da
remoto non fa niente”, ma esattamente quello che esprimi tu
Ovvero: se non si sta intorno allo stesso tavolo non si comunica, le
riunioni richiedono la presenza fisica, il team building si fa solo
offline, e stando fuori dall’ufficio si lavora di meno.
Io sono convintissimo che vedersi ogni tanto sia utile e che prendersi
una birra insieme sia un piacere, che in certi casi il singolo
sfigato che non in ufficio perde qualcosa, ma varia moltissimo da
un caso all’altro.
Ovviamente, la mia modestissima opinione di un che ha provato 4
versioni (tutti insieme, tutti fuori, noi dentro + lui fuori, loro
dentro + io fuori) e alla fine stato bene in tutte.
1 anche da me, visto che ho fatto l’ultima scornata a lavoro e
praticamente ho deciso di cambiare vita?
Porca boia Renzi, sei piu’ seminale dei Sonic Youth.
Magari nel week end mi metto un po’ giu’ allora.
E la peppa, io avrei voluto farlo ma apparentemente ho un addio al
celibato. Anzi conoscete uno che consegna magliette idiote per il
futuro sposo in un giorno?
Vab, avendo gi registrato remoteworkmanifesto.com, mettete su quello
che vi pare su un hosting random e ve lo reindirizzo
PS se fate soldi con gli affiliate link a tutti i tool online e i
libri su amazon voglio la stecca o almeno una birra faxata o un salume
postale.
Il giorno 31 maggio 2012 12:34, gabriele renzi [email protected] ha
scritto:
E la peppa, io avrei voluto farlo ma apparentemente ho un addio al
celibato. Anzi conoscete uno che consegna magliette idiote per il
futuro sposo in un giorno?
Il giorno 31 maggio 2012 12:30, gabriele renzi [email protected] ha
scritto:
Io sono convintissimo che vedersi ogni tanto sia utile e che prendersi
una birra insieme sia un piacere, che in certi casi il singolo
sfigato che non in ufficio perde qualcosa, ma varia moltissimo da
un caso all’altro.
Ovviamente, la mia modestissima opinione di un che ha provato 4
versioni (tutti insieme, tutti fuori, noi dentro + lui fuori, loro
dentro + io fuori) e alla fine stato bene in tutte.
On May 31, 2012, at 11:27 AM, gabriele renzi wrote:
+1
Sì, un posto dove raccogliere documentazione autorevole sull’argomento (
es. How GitHub Works - Speaker Deck ), perché spesso
si sente azienda innovativa, web 2.0 approved, basata su obiettivi e poi
se hai finito ed esci prima ti dicono “sì basata sugli obiettivi, ma sta
male se un consulente esce prima” XD
Ahah, la cosa pi divertente poi sentire la lista di motivazioni alla
domanda “e perch sta male?” #truestory
Il giorno 31/mag/2012 13:39, “Luigi M. - grigio.org” [email protected]
ha scritto:
Il giorno 31 maggio 2012 13:51, maurizio de magnis < [email protected]> ha scritto:
Ahah, la cosa pi divertente poi sentire la lista di motivazioni alla
domanda “e perch sta male?” #truestory
Sta male anche rompere le scatole sull’orario di lavoro - uscita delle
persone.
Specie se si consulenti quindi lavoratori autonomi non soggetti ad
orario
di ufficio (come gli altri dipendenti
La risposta corretta sarebbe
E scusate la volgarit … ma quando ci vuole ci vuole
In questo momento storico l’Italia un Paese del Terzo Mondo.
Il che non vuol dire che non si possa fare nulla, e anzi ci si pu dare
da
fare per cambiarlo.
Siamo figli di 50 anni di presunto miracolo economico e 10 di lento
declino.
La mentalit dei datori di lavoro una delle prime cose da cambiare, la
seconda quella dei dipendenti.
Un manifesto in quell’ottica estremamente utile, io partecipo per
quanto
posso!