Ciao Luca,
2015-03-03 11:17 GMT+01:00 Luca R. [email protected]:
Ciao a tutti,
mi permetto di aggiungere 2 cose.
- Renzi non è Berlusconi e sta facendo delle cose, non tutte forse
positive ma almeno si sta muovendo per cambiare (in meglio o peggio vedremo
tra qualche anno ma i primi segnali sono abbastanza positivi)
- Andare all’estero a lavorare è più che legittimo e compresinbile, un
po’ meno radicalizzare le posizioni in questo modo: lavorare all’estero è
figo e in Italia è una merda… perché non è affatto così semplice
stabilrlo.
Chi mi conosce sa che sono un’ottimista, ma al tempo stesso ricordo che,
soprattutto in politica, “cosa ho ottenuto fino ad oggi” ha molto più
valore di “cosa prometto di ottenere fra 1000 giorni”.
Quelle presenti nel thread sono esperienze passate, certamente delle
campane, ma qualcosa che è già successo.
Poi, a me sono capitate sia esperienze negative (molto negative) che
esperienze positive.
Non sono senza macchia, e qualche cappellata l’ho fatta anche io, ma
spero
che il net globale sia positivo.
Ecco, forse nei discorsi “generalisti” sarebbe da aggiungere anche una
sana
dose di autocritica, che aiuterebbe a rendere il discorso più
verosimile.
Ma al netto dell’autocritica, più che denigrare Renzi o Berlusconi,
constatiamo praticamente tutti un pressoché costante trend alla
mediocrità.
Politica e qualità del lavoro sono intrecciati a doppio filo: in Italia
siamo sicuramente dei maghi dell’introiament (debito pubblico,
corruzione,
evasione, etc) e sfido a trovare qualche altro paese europeo (tra quelli
attualmente considerati come mete ambite dagli sviluppatori italiani)
capace di dare del filo da torcere all’Italia in questo campo.
Quindi sì, “lavorare all’estero è figo e in Italia è una merda” è una
generalizzazione e non può definire completamente lo status quo, ma,
restando nel reame delle affermazioni ermetiche, penso sia una delle
migliori approssimazioni.
Ma come dicevo, sono ottimista, e penso che l’Italia possa migliorare
significativamente, bisogna solo continuare a spingere nelle direzioni
virtuose e contribuire all’estinzione dei circoli viziosi.
Tutti, ogni giorno.