Salve a tutt*,
perdonate l’off topic, vi prego; ho questo dubbio e spero possiate
aiutarmi.
amando ruby e RoR, non posso che gioire nel veder passare tante
offerte di lavoro su questa mailing list; come sviluppatore, poi,
leggo questi annunci con attenzione, dato che potrebbero interessarmi
personalmente.
La cosa che per mi lascia perplesso che spessissimo questi annunci
non riportano il nome di un’azienda, il mittente spesso un indirizzo
privato (gmail, yahoo etc.) e talvolta persino il nome del mittente
nascosto dietro un nick. Non sto a ricontrollare, ma a occhio direi
che gli annunci che tacciono il nome dell’azienda sono la maggioranza.
Come sviluppatore, la prima cosa che faccio quando leggo un’offerta di
lavoro correre a vedere il sito dell’azienda, per capirne il pi
possibile e decidere se merita un tentativo. In quel momento, quindi,
non sono io il candidato, lo invece l’azienda: si occupa di cose
interessanti? Utilizza tecnologie moderne? Ha clienti importanti?
affidabile? sul mercato da tanto tempo, magari con una posizione da
leader, oppure appena nata?
Quando mi propongo per un lavoro, cerco di presentarmi meglio che
posso; sono convinto che se fossi un’azienda che cerca qualcuno farei
la stessa cosa. Sbaglio?
Personalmente non rispondo mai ad annunci di lavoro da parte di
aziende anonime; faccio male? Dite che perdo grandi occasioni?
Quali sono i motivi che spingono un’azienda che cerca personale
qualificato a non dirlo pubblicamente?
Mi scuso ancora e vi ringrazio per la pazienza.
pietro
non posso che concordare pietro!
Il problema molti degli “annunci” di lavoro anonimi in realt sono
di aziende non nate, di freelancer che han bisogno di aiuto, di
wannabe-startuppers.
2011/7/11 Pietro G. [email protected]:
Salve a tutt*,
perdonate l’off topic, vi prego; ho questo dubbio e spero possiate aiutarmi.
[…]
Secondo me la maggior parte delle aziende che fanno questo sono piccole
realta’ o startuppers o improvvisati. Pero’ in effetti non capisco il
nascondersi dietro a un email fasulla sembra quasi un truffa.
Inviato da iPhone
Il giorno 12/lug/2011, alle ore 00:01, Stefano V.
[email protected] ha scritto:
Non posso che sottoscrivere i commenti precedenti.
Sono ‘sul mercato’ dal 2001 e di annunci al limite del ridicolo ne ho
letti parecchi soprattutto su temi di sicurezza informatica.
Siamo lontani anni luce dalle job board di Spolsky o 37signals dove le
aziende devono presentare un questionario su come lavorano ma la
situazione da noi a volte quasi ridicola.
Care societ, ben vengano i messaggi in lista, tutti noi siamo
interessati a valutare offerte fantastiche ma dovete rendervi conto che
lo sviluppatore un professionista e spesso si fa un mazzo tanto per
stare al passo con la tecnologia. Iniziate a rispettare questa figura
professionale e nessuno rider pi ai vostri ‘proclami’
Abbracci
Paolo
“static analysis is fun… again”
Http://thesp0nge.com
In generale sono del tutto d’accordo con la discussione. Mi chiedevo per
quale sia il motivo per cui la pratica continua qui e in altri luoghi di
discussione o scambio; credo che ci sia una generale opacit del mercato
del lavoro italiano (di cui fa parte anche l’assenza di cifre e mansioni
formali fino all’ultimissimo secondo) che ormai abbiamo accettato o che
abbiamo noi stessi in parte generato dal punto di vista culturale.
Non ci sono quindi annunci di lavoro al 100% trasparenti ma mi chiedo:
c’ un interesse per questo tipo di annunci, a volte anche brutali? Se ci
fosse interesse c’ mercato per uno strumento a supporto? Altrimenti vale
la pena accettare che “in Italia si fa cos” e adeguarsi.
On 12 Jul 2011, at 07:15, Paolo P. wrote:
Non posso che sottoscrivere i commenti precedenti.
Sono ‘sul mercato’ dal 2001 e di annunci al limite del ridicolo ne ho letti
parecchi soprattutto su temi di sicurezza informatica.
Siamo lontani anni luce dalle job board di Spolsky o 37signals dove le aziende
devono presentare un questionario su come lavorano ma la situazione da noi a volte
quasi ridicola.
–
Alessio B. [email protected]
Stop starting, start finishing.
Il giorno 12 luglio 2011 08:49, Alessio B.
[email protected] ha
scritto:
accettare che “in Italia si fa cos” e adeguarsi.
Temo di essere d’accordo con Alessio.
Ciao
Sergio
2011/7/12 Alessio B. [email protected]:
In generale sono del tutto d’accordo con la discussione. Mi chiedevo per quale
sia il motivo per cui la pratica continua qui e in altri luoghi di discussione o
scambio; credo che ci sia una generale opacit del mercato del lavoro italiano (di
cui fa parte anche l’assenza di cifre e mansioni formali fino all’ultimissimo
secondo) che ormai abbiamo accettato o che abbiamo noi stessi in parte generato
dal punto di vista culturale.
una volta tanto non penso sia un malessere del mercato di lavoro
italiano. Ad esempio, un classico jeff bezos del '94
http://blogs.seattleweekly.com/dailyweekly/2010/12/jeff_bezos_original_job_ad_its_1994_youre_a_unix_programer_would_you_have_got_in_on_amazons_ground_floor.php
Notasi la mail personale
Come diceva Giovanni I., tante volte non c’ proprio un’azienda
dietro. Dove lavoro io quando ho cominciato non avevamo neanche un
dominio
–
twitter: @riffraff
blog (en, it): www.riffraff.info riffraff.blogsome.com
work: cascaad.com www.circleme.com
Il 12 luglio 2011 08:49, Alessio B. [email protected] ha
scritto:
In generale sono del tutto d’accordo con la discussione. Mi chiedevo per quale
sia il motivo per cui la pratica continua qui e in altri luoghi di discussione o
scambio; credo che ci sia una generale opacit del mercato del lavoro italiano (di
cui fa parte anche l’assenza di cifre e mansioni formali fino all’ultimissimo
secondo) che ormai abbiamo accettato o che abbiamo noi stessi in parte generato
dal punto di vista culturale.
Noi stessi chi? I potenziali dipendenti?
Non credo, o almeno, non pi di quanto accettiamo un altro fenomeno
tipico di molti annunci, che spesso recitano cose tipo:
Cerchiamo neolaureato o laureando con duecento anni di esperienza
professionale in settemila linguaggi, capacit fuori dal comune,
eccellenza totale e garantita, referenze da parte di almeno nove
presidenti degli stati uniti, pronti a farsi un mazzo cos; paghiamo
in pane raffermo.
evidente che chi pubblica annunci di questo genere sta in realt
cercando programmatori di primo pelo, wannabe o quanto meno con grossi
problemi di autostima.
Dall’altra parte, dubito che possiamo fare qualcosa, a parte non
rispondere a questi annunci se non con ironia.
Non ci sono quindi annunci di lavoro al 100% trasparenti ma mi chiedo: c’ un
interesse per questo tipo di annunci, a volte anche brutali? Se ci fosse interesse
c’ mercato per uno strumento a supporto? Altrimenti vale la pena accettare che “in
Italia si fa cos” e adeguarsi.
Se c’ mercato non lo so; quel che so che di fatto il mercato
italiano, cos com’, spinge i migliori a cercare migliori mercati
altrove.
pietro
Noi stessi chi? I potenziali dipendenti?
Non credo, o almeno, non pi di quanto accettiamo un altro fenomeno
tipico di molti annunci, che spesso recitano cose tipo:
Cerchiamo neolaureato o laureando con duecento anni di esperienza
professionale in settemila linguaggi, capacit fuori dal comune,
eccellenza totale e garantita, referenze da parte di almeno nove
presidenti degli stati uniti, pronti a farsi un mazzo cos; paghiamo
in pane raffermo.
Attezione, cerchiamo di non confondere i veri farabutti, con le
richieste
di startup o ragazzi volenterosi che non possono (e non devono, senno’
chiudono il giorno dopo) seguire le regole di mercato delle “grandi”
aziende.
Mi spiace farlo presente, ma ho avuto un paio di richieste da ragazzi
che
volevano aprire delle societa’ per “trovargli” qualche rubysta, e
avevano
paura di postare in lista per via dell’aggrgressivita’ mostrata spesso e
volentieri sull’argomento (se non ci credete, leggetevi qualche thread
passato, io personalmente se volessi aprire una startup sarei
terrorizzato
dal chiedere qui ).
Cerchiamo di non vedere sempre e comunque il male dalla parte opposta
della barricata, spesso si tratta davvero di bellissime occasioni che
rischiate di perdervi (lavorare in una startup e’ spesso quanto di piu’
gratificante e costruttivo possa capitarvi, anche se non necessariamente
allettanete dal punto di vista economico [ma se siete alle prime armi
nel
mondo del lavoro, spero davvero che non abbiate pretese da questo punto
di
vista ])
Il 12 luglio 2011 12:23, gabriele renzi [email protected] ha scritto:
Come diceva Giovanni I., tante volte non c’ proprio un’azienda
dietro. Dove lavoro io quando ho cominciato non avevamo neanche un
dominio
Ma non c’ niente di male in questo; se no come nascerebbero mai le
aziende?
Perch non dirlo? Poi ognuno si fa i suoi conti.
pietro
Il giorno 12 luglio 2011 12:50, Pietro G. [email protected]
ha
scritto:
Se c’ mercato non lo so; quel che so che di fatto il mercato
italiano, cos com’, spinge i migliori a cercare migliori mercati
altrove.
Beh l’unione europea c’ ormai da tanti anni e Londra oltre ad essere non
lontana dall’Italia per gli IT jobs decisamente meglio.
E’ un dato di fatto
S.
[Arrivo tardi con la risposta, ma giusto per spiegare.]
On 12 Jul 2011, at 12:50, Pietro G. wrote:
In generale sono del tutto d’accordo con la discussione. Mi chiedevo per quale
sia il motivo per cui la pratica continua qui e in altri luoghi di discussione o
scambio; credo che ci sia una generale opacit del mercato del lavoro italiano (di
cui fa parte anche l’assenza di cifre e mansioni formali fino all’ultimissimo
secondo) che ormai abbiamo accettato o che abbiamo noi stessi in parte generato
dal punto di vista culturale.
Noi stessi chi? I potenziali dipendenti?
Non credo, o almeno, non pi di quanto accettiamo un altro fenomeno
tipico di molti annunci
Il “noi” era retorico e indicava in generale gli italiani o pi
specificatamente il settore professionale senza puntare il dito in
maniera precisa. Ma se il mercato del lavoro nazionale “opaco” vale la
pena rifletterci perch ci siamo dentro.
peraltro evidente che siamo a met di un passaggio tra un vecchio
sistema nazionale di contratti rigidi e a lungo termine, e un sistema
(chiamiamolo “anglosassone”) flessibile e liquido. Finora di questo
passaggio IMHO abbiamo preso quasi esclusivamente gli aspetti negativi
mentre non si vedono i frutti della liquidit (annunci chiari, regole
certe ma soprattutto modi condivisi all’interno delle varie
professioni).
Ciao
–
Alessio B. [email protected]
Stop starting, start finishing.