Il giorno 24 ottobre 2012 06:48, Roberto De Ioris [email protected] ha
scritto:
Non partecipo alla discussione perche’ lavoro/collaboro con almeno 3 dei
servizi citati e quindi sono in conflitto di interessi
Non avevo dubbi (sul fatto che collaborassi con dei big player, tipo
amazon
o dotcloud)
Possibilit che unbit apra anche su mercato europeo, usa (mondiale) per
il
segmento business ?
- Heroku e DotCloud hanno gia’ ridotto i costi ai minimi possibili, fare
di meglio e sperare di guadagnarci e’ dura (vedere ep.io e djangozoom che
sono morti prima di fare i soldi)
Si, competere solo su prezzo probabilmente porta al fallimento.
- fornire servizi non e’ solo una questione tecnica, implica conoscere
ogni singolo aspetto dell’infrastruttura che offri, per capirci se basi il
tuo lavoro su chef e puppet non farai meglio dei provider di inizio 2mila
che pensavano di mettere su un servizio a colpi di cpanel (sono morti
tutti…)
+100
Se c’e’ un problema (dal kernel, all’immagine del cavolo che non si
visualizza) devi saper individuare TU il problema, non il cliente. Questo
e’ ancora piu’ amplificato quando offri servizi ad utenti ‘amatoriali’ che
non hanno la minima idea di quello che stanno facendo (ma che possono
farti cattiva pubblicita’ con estrema competenza :P)
Verissimo.
Cmq bisogna avere la pelle dura.
Nonostante tutta la buona volont pu sempre capitare un errore.
Tipo non rispondere subito ad una richiesta di supporto, specie
all’inizio
quando magari si pochi e non ci sono i soldi per mettere su helpdesk di
10 persone.
Ed il cliente non perdona, mai (gi critiche, note negative, stroncature
… quando va bene, se non insulti)
Poi i clienti italiani devono essere particolarmente rognosi (in media
decisamente pi esigenti, poco comprensivi)
Probabilmente in parte dovuto alle tante frustrazioni che subiscono
nella
vita quotidiana (lavoro, stress, problemi personali…)
Serve molta filosofia zen
- l’assistenza e’ la chiave, l’helpdesk deve essere fatto da
sviluppatori
che conoscono (o usano) i prodotti che offrite, e deve coprire una fascia
oraria il piu’ ampia possibile (ad esempio con Unbit che opera solo in
Italia e con clienti business il 30% delle richieste arrivano tra le 2 e
le 5 del mattino). Da Dotcloud che ne sono di continuo Heroku non lo
so, ma presumo sia un bombardamento totale
+100
- la sicurezza E’ TUTTO, prendete in considerazione di pagare un’esperto
sia di sicurezza reti che di isolamento account. E’ quello su cui Heroku
(ad esempio) continua ad investire (la nuova piattaforma ceddar e’ basata
su cgroup/namespace). Se un cliente ne danneggia un altro siete finiti
(basta un blog post del bimbominkia di turno e dite addio ai vostri sogni)
Il cliente non perdona, mai
Anche se sta usando un servizio gratis
- L’hardware si rompe, e’ il motivo per cui tutti virtualizzano (anche
se
hanno hardware a disposizione). Dopo un po’ di tempo diventera’ piu’ utile
perdere performance piuttosto che dover gestire hardware (o aspettare che
l’omino di turno vada in server farm a fare la sostituzione o l’aggiunta
di un nodo).
In effetti
- la meta’ delle volte non e’ disponibile software per quello che vi
serve
(i fornitori di servizi e’ rarissimo che rilascino i sorgenti di qualcosa
visto che e’ la parte che li rende competitivi), quindi preparatevi a
scrivere tonnellate di codice. (a partire dagli application server…)
Immaginavo … software house decisamente parte integrante (e core
business) del provider
- il single system image e’ ancora un sacro graal, se ci riesci diventi
ricco o finisci a insegnare al MIT
Improbabile (che si riesca a trovare il sacro graal
- dite addio alla vostra vita privata e preparatevi a spendere una marea
di soldi
Eh … speriamo non troppo (addio a vita privata)
Per spendere una marea di soldi … in Italia pure peggio
Li chiamano investimenti per progetti aziendali.
E poi ritrovi i tuoi soldi spesi per auto, feste, consulenze, rimborsi
chilometrici …
Anche qui serve filosofia zen
S.