2012/4/26 Luigi M. - grigio.org [email protected]
Paolo P. wrote in post #1056856:
On 17 April 2012 09:29, Giovanni I. [email protected] wrote:
[cut]
Secondo me, il problema non solo di ruby ma di tutte le tecnologie in
qualche modo nuove e le cause principali sono:
- mancanza di visione del futuro e di chi vuole investire in qualcosa di
veramente innovativo
Qualcuno c’e’, ma sono gocce nel mare e l’ecosistema italiano non tende
a
promuoverlo (selezione naturale).
- le tecnologie nuove molte volte sono affidate a stagisti sottopagati
vero, discorso gia’ anticipato nel thread… :-/
- i grandi hosting italiani non supportano ruby out of the box
- non esiste, ahim, ancora un cms general purpose modulare dei livelli
di Drupal o Joomla scritto in ruby (la gran parte dei clienti italiani
vuole un cms e un po’ di personalizzazioni)
IMHO entrambi i punti sono collegati (vale sia per PHP che per Java).
Ma forse la situazione sta cambiando, grazie alla maggiore maturita’ di
ruby e alla presenza di piattaforme come Heroku.
Qui a Torino stiamo provando questo approccio P2P
http://ogm.herokuapp.com/talks
Stupendo approccio!
Vi dispiace se cloniamo l’idea anche qua a Milano?
L’interesse sembra esserci, vediamo come evolver nelle future puntate.
Riuscite a produrre qualche video dell’evento?
Non voglio perdermi il mitico Alessandro Molina (un mio “vecchio”
compare
d’avventura ^_^).
Maurizio
My profile https://plus.google.com/100973969013103507046/about
Luigi M. - grigio.org wrote in post #1058434:
- i grandi hosting italiani non supportano ruby out of the box
questo secondo me è il punto più importante.
La fetta di mercato dei siti vetrina in php che adesso hanno bisogno di
essere rifatti è grande.
Ma spesso mi tocca lavorare ancora in php perchè il cliente non vuole
cambiare hosting.
L’unica proposta esistente in Italia per un hosting rails è quella di
unbit.
Di sicuro non posso proporre i costi di heroku per un semplice sito,
perchè purtroppo il riferimento di prezzo è purtroppo Aruba.
- non esiste, ahimé, ancora un cms general purpose modulare dei livelli
di Drupal o Joomla scritto in ruby (la gran parte dei clienti italiani
vuole un cms e un po’ di personalizzazioni)
Refinery è un buon inizio ma va ampliato. Se arrivano i clienti son
sicuro che cominceremo a pubblicare moduli a manetta.
perch purtroppo il riferimento di prezzo purtroppo Aruba.
Devo purtroppo farvi notare che su questo aspetto c’e’ poco da fare.
Parliamo di approcci “anni 90” ai servizi a confronto con la nuova
generazione. Chi ha provato a farli convivere (come Unbit tra il 2006 e
il
- ha miseramente fallito. Chi si e’ “impuntato” e ha smesso di
svendersi (heroku, dotcloud, webfaction, unbit post-2008…) in un modo
o
nell’altro ancora sopravvive.
Una applicazione Rails puo’ girare con 20 euro ? NO, metteteci una
pietra
sopra. E’ come sperare che un frecciarossa viaggi a 300km/h sulla
vecchia
linea ferroviaria. Per i vostri clienti volete un Frecciarossa, o il
regionale Roma-Ladispoli ? Il cliente vuole il Roma-Ladispoli ? Allora
e’
il caso che si cerchi un programmatore Roma-Ladispoli (mia moglie e’ di
ladispoli, quindi posso permettermi sarcasmo sull’argomento n.d.r.)
I costi si sono decuplicati ? Certo, ma si sono ridotti i tempi di
sviluppo, e’ aumentata la qualita’ (insieme alle risorse richieste
ovviamente), ma (cosa piu’ importante), le nuove applicazioni web non
sono
piu’ i cacatori anni 90 che erano, come si puo’ pretendere che girino
ancora in quegli ambienti ?
Non vi svendete, perche’ danneggiati voi e la vostra categoria, e
soprattutto imparate a costruire un regime di fiducia con i vostri
clienti.
Siete voi i costruttori, forse e’ il caso che vi scegliate il tipo di
cemento da usare…
92 minuti di applausi.
2012/4/29 Roberto De Ioris [email protected]
2012/4/29 Luca P. [email protected]:
92 minuti di applausi.
che corrisponde al tempo di percorrenza medio della tratta
Roma/Termini ↔ Ladispoli fattorizzando i ritardi
(posso fare umorismo avendola fatta per dieci anni da quando la
fermata si chiamava Ceveteri-Ladispoili a quando stata rinominata in
Ladispoli-Cerveteri
–
twitter: @riffraff
blog (en, it): www.riffraff.info riffraff.blogsome.com
work: circleme.com
+1 minuto
Il giorno 29/apr/2012 11:25, “Luca P.” [email protected]
ha
scritto:
Giovanni I. wrote in post #1056836:
Ciao ragazzi,
noto, dalla frequenza con cui arrivano annunci di lavoro, e dal numero
basso di risposte che spesso portano alle aziende (almeno a Mikamai
:)), che in questo momento la community Ruby soffre di due potenziali
problemi:
- non ci sono abbastanza programmatori Ruby
- non semplice contattarli
Intuitivamente penso che il problema 1 sia quello pi probabile.
Quale il vostro punto di vista? Secondo voi come ci si pu muovere
per attivare dei meccanismi di crescita della nostra community? Non ci
sono abbastanza programmatori? O non sono semplicemente interessati a
Ruby?
Io invece ribalterei completamente la domanda dicendo perchenon ci sono lavori per Ruby decenti in Italia? Se ci sono ti pagano poco oppure sono delle perdite di tempo. Per fortuna che lavoro con l'Inghilterra e la Nuova Zelanda. Poi esiste il problema culturale del lavoro on site: perche
mi fanno lavorare dalla Nuova Zelanda ma non da Milano? Nel
settore web credo che sia piufacile trovare lavoro con il PHP, visto la maggiore arretratezza di tante aziende. Non ho molto da aggiungere, gia
molto estato detto. C'e
chi ha detto che c’eda rimboccarsi le maniche anche le tasse sono il 65%. Purtroppo io sono abituato in Inghilterra dove il 65% te lo porti a casa! Dove i programmatori sono pagati decentemente ed hai lo stimolo a migliorare perche
potresti
trovare di meglio.
Probabilmente la carenza di programmatori Ruby a Milano edovuta al basso stipendio, costi elevati, servizi pubblici scadenti. Un programmator furbo se ne andrebbe a Londra, almeno e
quello che farei
io. Lo sapete che il costo della vita di Milano e Roma efra i piu
alti al mondo? Molto peggiore di Londra dove gli stipendi sono piu`
alti.
Dopo un anno che son qui vivo con il lavoro di ditte estere, l’unico
lavoro che ho trovato qui e` di circa 60 ore l’anno di assistenza
informatica per una rete Windows di 5 PC ed un server, io che Windows me
lo son tolto di torno anni fa.
Il problema non esolamente trovare il lavoro via Internet con aziende che pagano decentemente ed usano Ruby, ma anche se in quel modo puoi guadagnare di piu
poi le tasse sono maggiori e 'ni didietro ce lo pigli
comunque. Resisteroun altro po
poi credo che me ne andro` via di
nuovo, non voglio rovinarmi l’esistenza per il privilegio di stare in
Italia.
Grande Roberto!
Questa me la salvo, pu essere un ottimo spunto di discussione con alcuni
clienti.
Il giorno 29/04/12 11:15, “Roberto De Ioris” [email protected] ha
scritto:
Concordo su tutto anche sugli applausi, ma ieri sera in tv (rai3) ho
visto
la pubblivit di questi : http://www.1and1.it/
…sulla rai!! In prima serata!!..immaginate quanto costa!
Tristezza.
E immaginati quanto costa a uno sviluppatore dotato di professionalit,
competenze e talento…
“S, ma io ho visto alla tivv che con 10 euro al mese mi faccio il sito,
e
tu QUANTO VUOI?”
Meno male che io sono un emigrato virtuale…
2012/4/30 Emanuele DelBono [email protected]
2012/4/30 Luca P. [email protected]
E immaginati quanto costa a uno sviluppatore dotato di professionalit,
competenze e talento…
“S, ma io ho visto alla tivv che con 10 euro al mese mi faccio il sito, e
tu QUANTO VUOI?”
Rispondergli che risultati vuole ottenere con quei 10 ?
Secondo me rispetto al semplice sito WEB va alzata l’asticella di quello
che viene offerto al cliente, come integrazione spinta con l’attivit
dello
stesso, il sito web non deve essere un’entit separata, gestita in
maniera
separata da quello che fa tutti i giorni, altrimenti pu esser fatto bene
quanto vogliamo, ma il cliente ha difficolt a vedere la differenza da
quello che gli viene offerto a 10 al mese.
Poi spiegare, spiegare, spiegare, se poi il cliente non ha neanche il
tempo
di ascoltare, significa che probabilmente gi perso per noi.
Saluti
–
Riccardo
L’esperienza quello che ottieni quando, non ottieni quello che
desideri.
applausi per Roberto fino alla fine della settimana
Il 30/04/2012 09:52, Luca P. ha scritto:
“S, ma io ho visto alla tivv che con 10 euro al mese mi faccio il sito, e
tu QUANTO VUOI?”
in genere rispondo che quel servizio neanche li vale 10, dico che “dal
2007
mi appoggio ad un servizio molto serio che costa a partire da 47 + iva,
ed ha
un servizio formidabile”.
ecco, ho scoperto ora che ci sono i nuovi “container”, dovr aggiornare
il
discorsetto
A.
Roberto, complimenti!!
42 minuti di applausi.
Il giorno domenica 29 aprile 2012, Roberto De Ioris ha scritto:
2007
mi appoggio ad un servizio molto serio che costa a partire da 47€ + iva,
ed ha
un servizio formidabile".
ecco, ho scoperto ora che ci sono i nuovi “container”, dovrò aggiornare il
discorsetto
A.
Occhio che ancora non siamo sicurissimi che nell’ambiente ruby (e in
particolare rails) i container siano la scelta migliore. E’ un po’ la
situazione che si sta creando con Heroku-dyno ed Heroku-ceddar.
Sono ovviamente la scelta migliore per applicazioni molto grandi (>1GB
memoria) ma per le piccole (<200MB) ?
Probabilmente la “verita’ sta nel mezzo”, quindi container per
“amministrazione” (ssh/git) e processi (dyno per chi usa heroku) per il
deploy dell’applicazione. Ma sono solo supposizioni, come al solito
saranno i clienti a valutare
Luca P. wrote in post #1058917:
“S, ma io ho visto alla tivv che con 10 euro al mese mi faccio il sito,
e
tu QUANTO VUOI?”
I siti a basso costo non sono il vero problema, a chi serve un sito con
3 paginette e basta. Una pagina Facebook a 0€ è più facile da gestire e
può dare anche più soddisfazioni al cliente rispetto una soluzione
custom. Il tessuto aziendale italiano è fatto in gran parte da tante
piccole imprese, che magari non sono neanche interessate a crescere o ad
uscire dal proprio territorio.
Quindi separerei i siti fatti come fine (siti vetrina) dai siti fatti
come mezzo per fare impresa, quindi che richiedono competenze più
specifiche. In questo secondo caso i punti che si sono inceppati sono
tanti:
-
legislazione e burocrazia
Imbarazzante. Siti istituzionali come INPS che rilasciano “open data”,
che non sono altro che i documenti XLS sotto un altro nome e poi non si
riesce neanche a fare una query per capire quanti sono gli esodati.
(per il resto lasciamo perdere, capitolo a parte)
-
incubatori
Per quello che ho visto molte persone a capo di queste entità sono
comunicatori, manager o altri tipi di “social media experts”, quindi
persone che non sono in grado di valutare tecnicamente la qualità di un
team oppure supportarlo nelle difficoltà.
-
venture capital
Non so non ho esperienze dirette, ma mi sembrano pochi e ancora poco
sviluppati.
-
tendenza a piangersi addosso
In questo contesto è facile deprimersi per il lavoro, in USA vedi
annunci di lavoro con benefit (es Careers, Internships, and Jobs at Shopify | Shopify Careers - Shopify USA
https://twitter.com/jobs ), mentre in giro dalle nostre parti ci sono
tante persone che si sentono Steve Jobs e cercano gente che lavori quasi
gratis per le loro idee ( http://bit.ly/JlbWQI )…
Tuttavia sono ottimista perché seguo su Twitter e Github gente veramente
competente che riesce ad avere un successo all’estero, pur continuando a
vivere in Italia. Non tutti i lavori si possono permettere questo lusso.
Tornando al discorso iniziale sulla presunta “carenza di programmatori”
secondo me non c’é nessuna carenza, semplicemente chi ha delle
conoscenze specifiche magari preferisce lavorare per se stesso o in
remoto che non per l’ennesimo signor Nessuno che a parte l’opportunità
non offre un’offerta di lavoro adeguata.
Luigi
+1 per refinery
ci ho giocato un poco:
cfr: http://www.tucanosoftware.com/ ← fatto con refinery!
E lo trovo interessante come progetto, molto da ralers (devi saper
mettere le mani nel codice, ma amici users di drupal mi dicono che anche
li non e’ poi tanto diverso)
Ciao!
2012/4/30 Luigi M. - grigio.org [email protected]
[cut]
mentre in giro dalle nostre parti ci sono
tante persone che si sentono Steve Jobs e cercano gente che lavori quasi
gratis per le loro idee ( http://bit.ly/JlbWQI )…
[cut]
EPIC FAIL!
L’autore chi e’, Satana?
Maurizio
My profile https://plus.google.com/100973969013103507046/about
Il 02/05/12 10:37, Luca P. ha scritto:
In realt tutto lo stesso, riguardo ai CMS: il “lo installo e funziona”
un’utopia a meno che tu non abbia clienti molto poco esigenti.
Sono molto carini anche Locomotive (che non ho usato) e Casein (questo s).
mooolto bellino Locomotive!
In realt tutto lo stesso, riguardo ai CMS: il “lo installo e funziona”
un’utopia a meno che tu non abbia clienti molto poco esigenti.
Sono molto carini anche Locomotive (che non ho usato) e Casein (questo
s).
2012/5/2 Davide R. [email protected]
Il giorno 29 aprile 2012 11:59, maurizio de magnis <
[email protected]> ha scritto:
+1 minuto
generazione. Chi ha provato a farli convivere (come Unbit tra il 2006 e
il
2008) ha miseramente fallito. Chi si e’ “impuntato” e ha smesso di
svendersi (heroku, dotcloud, webfaction, unbit post-2008…) in un
modo o
nell’altro ancora sopravvive.
[…]
Non vi svendete, perche’ danneggiati voi e la vostra categoria, e
soprattutto imparate a costruire un regime di fiducia con i vostri
clienti.
Siete voi i costruttori, forse e’ il caso che vi scegliate il tipo di
cemento da usare…
Notevole risposta di Roberto
D’accordo al 1000%
S.