La carenza di programmatori Ruby

Il giorno 02 maggio 2012 13:30, Sergio B.
[email protected]ha scritto:

Si e no.
Cio si a burocrazia, tasse, servizi peggiori (rispetto a nord europa),
costi di vita alti (Milano e Roma sempre rispetto a nord europa).
Per il resto si pu fare meglio :wink:

S.

p.s. cmq andare (almeno un poā€™) a Londra e Berlino unā€™ottima idea (per
chi vuole ā€¦ e pu :slight_smile:

Io non sono di base a Milano, e ci ho pensato bene se trasferirmi.
Mi sono fatto ā€œi conti in tascaā€, e ho visto che non ne valeva la pena,
in
pratica se mi devo trasferire hanno senso soltanto Londra o Berlino che
hanno un ecosistema tale da supportarti per unā€™intera carriera.

Ciao,

Matteo

Il giorno 29 aprile 2012 16:28, Riccardo T. [email protected] ha
scritto:

Probabilmente la carenza di programmatori Ruby a Milano e dovuta al basso stipendio, costi elevati, servizi pubblici scadenti. Un programmatore furbo se ne andrebbe a Londra, almeno e quello che farei
io. Lo sapete che il costo della vita di Milano e Roma e fra i piu
alti al mondo? Molto peggiore di Londra dove gli stipendi sono piu`
alti.

Si e no.
Cio si a burocrazia, tasse, servizi peggiori (rispetto a nord europa),
costi di vita alti (Milano e Roma sempre rispetto a nord europa).
Per il resto si pu fare meglio :wink:

S.

p.s. cmq andare (almeno un poā€™) a Londra e Berlino unā€™ottima idea (per
chi vuole ā€¦ e pu :slight_smile:

Io non sono di base a Milano, e ci ho pensato bene se trasferirmi.
Mi sono fatto ā€œi conti in tascaā€, e ho visto che non ne valeva la pena, in
pratica se mi devo trasferire hanno senso soltanto Londra o Berlino che
hanno un ecosistema tale da supportarti per unā€™intera carriera.

Bingo!

Ci sono certi aspetti dellā€™Italia che sono piacevoli per gli
stranieri, ma a mio parere Milano riesce ad abbinare il peggio
dellā€™Italia con poche dei lati positivo che attirano le persone.
Smog, costi alti, stipendi non alti come allā€™estero, poco verde, vita
stressante.

Naturalmente i gusti sono gusti, ma non andrei mai a Milano. Sono
sicuramente biased, vivendo a Padova, ma mi trovo dā€™accordo con
Severgnini e le ā€œP-citiesā€: Pavia, Padova, Perugia, Pisa. Sono un poā€™
piccole forse, ma anche Silicon Valley, allā€™epoca, non era chissa cosa in termine di un "centro abitato"... E anche un vantaggio per
le startup: non devono competere con cosi tante aziende gia avviate.
A New York fanno piu fatica le startup proprio perche devono
competere con Wall Street per le persone migliori.

ā€“
David N. Welton

http://www.welton.it/davidw/

http://www.dedasys.com/

Il giorno 30 aprile 2012 11:58, Luigi M. - grigio.org
<[email protected]

ha scritto:

Il tessuto aziendale italiano fatto in gran parte da tante
piccole imprese, che magari non sono neanche interessate a crescere o ad
uscire dal proprio territorio.

Impressione che ho anchā€™io :slight_smile:
Almeno per una buona fetta di pmi italiane (che non saranno la
maggioranza
per ā€¦)

  • incubatori

Per quello che ho visto molte persone a capo di queste entit sono
comunicatori, manager o altri tipi di ā€œsocial media expertsā€, quindi
persone che non sono in grado di valutare tecnicamente la qualit di un
team oppure supportarlo nelle difficolt.

Hai toccato un punto dolente :wink:
In effetti un incubatore italiano simile ad un http://www.techstars.com/
di
http://globalacceleratornetwork.com/ ancora non cā€™.
Qualcosa tipo http://seedstartup.com/ per esempio.
Dove magari trovi dev-hackers imprenditori (alla californiana ā€¦ oltre
ai
soliti manager, comunicatori, web & social media experts).

  • venture capital

Non so non ho esperienze dirette, ma mi sembrano pochi e ancora poco
sviluppati.

Leggevo un articolo qualche giorno fa dove si diceva che mercato
italiano
VC piccolo, una goccia (in termini di milioni di $-euro) rispetto a
nord
europa - usa.
Forse anche per quello che un poā€™ indietro :slight_smile:

  • tendenza a piangersi addosso

In questo contesto facile deprimersi per il lavoro, in USA vedi
annunci di lavoro con benefit (es Careers, Internships, and Jobs at Shopify | Shopify Careers - Shopify USA
https://twitter.com/jobs )

Bello, mi hai dato unā€™idea (da copiare).
Non so se riuscir a fare tutto, per ā€¦ :wink:

mentre in giro dalle nostre parti ci sono
tante persone che si sentono Steve Jobs e cercano gente che lavori quasi
gratis per le loro idee ( http://bit.ly/JlbWQI )ā€¦

No comment.
Anzi si:

Purtroppo dovrai disporre necessariamente
di altre fonti di sostentamento nelle fasi iniziali
ma possiamo valutare insieme un piccolo rimborso spese.

Tipo di contratto:
Collaborazione gratuita con stipula di contratto tra privati
(in futuro compartecipazione alla srl).
Valutabile anche una collaborazione part-time.

Questa roba (dicesi spesso fregatura) quella che rende diffidenti i
devs
italiani verso la partecipazione come co-founder tecnici in imprese.
A forza di prendere bastonate (per non essere volgari dicendo altro).
Notare la finezza da bastardo : neanche entri subito come socio della
srl
(visto che dedichi tempo ed esperienza nello sviluppo tecnologico
dellā€™impresa).
Contratto tra privati aka contratto a progetto con/senza scrittura
privata.
In futuro (eventualmente) compartecipazione alla srl ā€¦ bah.

Se vuoi fare unā€™impresa high tech, non sai valutare la capacit tecnica
di
eventuali soci almeno chiedi aiuto a qualcuno esperto-consulente che ti
faccia da CTO temporaneamente (pagandolo magari).
Per trovare devs in gamba.
Eventualmente interessati a partecipare come soci nellā€™impresa.

Tuttavia sono ottimista perch seguo su Twitter e Github gente veramente

competente che riesce ad avere un successo allā€™estero, pur continuando a
vivere in Italia. Non tutti i lavori si possono permettere questo lusso.

+1

Tornando al discorso iniziale sulla presunta ā€œcarenza di programmatoriā€

secondo me non cā€™ nessuna carenza, semplicemente chi ha delle
conoscenze specifiche magari preferisce lavorare per se stesso o in
remoto che non per lā€™ennesimo signor Nessuno che a parte lā€™opportunit
non offre unā€™offerta di lavoro adeguata.

:slight_smile:

S.

Il giorno 02 maggio 2012 14:38, David W. [email protected] ha
scritto:

ma a mio parere Milano riesce ad abbinare il peggio
dellā€™Italia con poche dei lati positivo che attirano le persone.
Smog, costi alti, stipendi non alti come allā€™estero, poco verde, vita
stressante.

In effetti ā€¦ soprattutto smog e vita stressante :slight_smile:

ma mi trovo dā€™accordo con

Severgnini e le ā€œP-citiesā€: Pavia, Padova, Perugia, Pisa. Sono un poā€™
piccole forse, ma anche Silicon Valley, allā€™epoca, non era chissa cosa in termine di un "centro abitato"... E anche un vantaggio per
le startup: non devono competere con cosi tante aziende gia avviate.
A New York fanno piu fatica le startup proprio perche devono
competere con Wall Street per le persone migliori.

Probabilmente si.
Anche se a Pavia (per esempio) non so quante ā€œpersone miglioriā€ riesci a
trovare in loco.
Forse da Milano ā€¦ fuggendo da terribili corporate e progetti
devastanti
(fisicamente, emotivamente ed intellettualmente :slight_smile:

S.

Dopo almeno un centinaio di mail, possiamo concludere che questo
thread dimostra che non cā€™ carenza di programmatori ruby ma cā€™
carenza di lavori interessanti su ruby? (in itaGLIa) :slight_smile:

Bacini

ā€“
$ cd /pub
$ more beer

The blog that fills the gap between appsec and developers:

Io sono uno di quelli che lavora per gli USA dallā€™italia, non so
quanti siamo nella mia stessa situazione, ma credo tanti.
La mia domanda , a parit di cash (e trovatemi qualcuno che offre gli
stessi stipendi che danno negli USA) e opportunit (same as before)
perch dovrei accettare un lavoro a Milano o Roma? Lavorare per gli
USA (e posso dire per esperienza anche UK) rende tutto molto molto piu
affascinante, a partire dal fatto che si parla inglese e si ha a che
fare con persone di tutto il mondo.

m2c
ER

ā€“
Enrico R. /rubbo.li
ELC Tech ā„¢
[email protected]

Il giorno 02 maggio 2012 16:31, Enrico R. [email protected] ha
scritto:

Lavorare per gli
USA (e posso dire per esperienza anche UK) rende tutto molto molto piu
affascinante, a partire dal fatto che si parla inglese e si ha a che
fare con persone di tutto il mondo.

Si, la multiculturalit una delle cose pi belle.

Poi a parte soldi (e lavori-clienti un poā€™ cos, a volte) forse il limite
vero di IT jobs a Milano-Roma proprio il dover essere sempre
fisicamente
presenti in loco.
Roba vecchia.
Ed idee vecchie nellā€™organizzazione di progetti-lavoro.

S.

Ciao a tutti, volevo dare i miei 2 cent sullā€™argomento.

Io sono un insegnante di Informatica presso un istituto tecnico e ho
scoperto dellā€™esistenza di Ruby e RoR soltanto a marzo, seguendo un
corso molto ben fatto della Stanford university.
Sono rimasto molto colpito e ora lo sto usando per un progettino mio. Mi
piacerebbe insegnarlo lā€™anno prossimo a scuola, ma ci sono parecchie
difficoltĆ  dovute, essenzialmente ai colleghi.

Cosa posso dedurre dalla mia esperienza.

  1. Ruby non ĆØ un linguaggio facile. Per usarlo appieno occorre avere giĆ 
    discerete conoscenze di algoritmica di base, programmazione a oggetti e,
    per Rails, programmazione HTML, CSS, JS, AJAX e compagnia cantante. Il
    sunto ĆØ che Ruby NON puĆ² essere il primo linguaggio che conosci
    (solitamente C / C++ /C# / Java) e probabilmente neanche anche il
    secondo. Per sfruttarlo appieno occorre conoscerlo bene, altrimenti si
    rischia di scrivere codice Java in Ruby, o peggio

  2. Ruby va a braccetto con tecniche di programmazione come TDD/BDD/agile
    che sono poco diffuse in generale e in particolare in Italia

  3. Il mondo accademico (soprattutto le universitĆ ) sono quasi del tutto
    ignare che esistono linguaggi di nuova generazione.

PuĆ² cambiare? SƬ, col tempo! OccorrerĆ  che le istituzioni accademiche
prendano coscienza del problema e insiegnino anche in linguaggi ā€œNon
convenzionaliā€ (rivoluzione dallā€™alto) mentre il linguaggio si sviluppa
con successo nel mondo reale (rivoluzione dal basso).

Ciao!

Anche io lavoro lā€™80% per lā€™estero e non mai stato un problema.
Ci vuole disciplina, soprattutto per lavorare in casa, ma le
soddisfazioni
non mancano.
Dover per forza andare in citt come Fievel veramente tanto vecchio.

2012/5/2 Sergio B. [email protected]

Il 01/07/2012 09:41, Marcello M. ha scritto:

ma ci sono parecchie
difficolt dovute, essenzialmente ai colleghi.

immagino i tuoi colleghi ancora legati a VB e/o TurboPascal, perch non
hanno
alcuna ragione n voglia di aggiornarsi, del resto non hanno neanche
alcun
incentivo per farlo :confused:

secondo. Per sfruttarlo appieno occorre conoscerlo bene, altrimenti si
rischia di scrivere codice Java in Ruby, o peggio

certamente per insegnarlo conviene conoscerlo bene, come qualsiasi altro
argomento. Ruby ha le sue complessit, ma non lo vedo pi ostico di altri
linguaggi.

  1. Ruby va a braccetto con tecniche di programmazione come TDD/BDD/agile
    che sono poco diffuse in generale e in particolare in Italia

un ottima occasione per iniziare a farlo. il fatto che non sia molto
diffuso
(in Italia) dovrebbe essere uno stimolo, non un ostacolo :wink:

  1. Il mondo accademico (soprattutto le universit) sono quasi del tutto
    ignare che esistono linguaggi di nuova generazione.

il mondo accademico ignaro di moltissime altre cose, figuriamoci i
linguaggi
di programmazione :smiley: ancora una volta valido il discorso che
lā€™universit
dovrebbe ā€œcreare conoscenzaā€ offrendo gli strumenti e le metodologie per
farlo
(non ti do un pesce per sfamarti, ma ti insegno a pescare). se esistesse
qualche
esame di programmazione con Ruby, questo non significa che superarlo
dimostra di
conoscere il linguaggio come si deve (tranne nel caso in cui lo studente
continui lo studio e lā€™esercizio per conto proprio)

Pu cambiare? S, col tempo! Occorrer che le istituzioni accademiche
prendano coscienza del problema e insiegnino anche in linguaggi ā€œNon
convenzionaliā€ (rivoluzione dallā€™alto) mentre il linguaggio si sviluppa
con successo nel mondo reale (rivoluzione dal basso).

se arriva dallā€™alto, vuol dire che cercando in basso si possono trovare
cose
ancora pi innovative :wink:

ciao,
A.

ā€“

Considerata lā€™esistenza di progetti come ruby4kids.com,
mi
permetto di dissentire sul fatto che sia pi difficile da insegnare e da
usare per un principiante.
Menzioni il C, ma se si possono fare cose brutte con il Ruby,
sicuramente
sai che quelle che si possono fare con il C rasentano il crimine contro
lā€™umanit :slight_smile:
Sicuramente cominciare da Rails sbagliato, un framework complesso,
sicuramente interessante e popolare ma con svariati punti controversi.
Il punto dā€™ingresso per Ruby lo stesso di tutti i linguaggi: una bella
applicazione da linea di comando che saluta lā€™utente e cose del genere.

Ruby != Rails :slight_smile:

2012/7/1 Marcello M. [email protected]

Ciao Marcello, concordo che per un liceo eā€™ troppo. La rivoluzione
secondo me deve partire dalle universit. Fa piacere lā€™analisi ed il
tentativo

Inviato da iPhone

Il giorno 01/lug/2012, alle ore 09:41, ā€œMarcello M.ā€
[email protected] ha scritto:

2012/7/1 Marcello M. [email protected]

  1. Ruby non un linguaggio facile. Per usarlo appieno occorre avere gi
    discerete conoscenze di algoritmica di base, programmazione a oggetti e,
    per Rails, programmazione HTML, CSS, JS, AJAX e compagnia cantante. Il
    sunto che Ruby NON pu essere il primo linguaggio che conosci
    (solitamente C / C++ /C# / Java) e probabilmente neanche anche il
    secondo. Per sfruttarlo appieno occorre conoscerlo bene, altrimenti si
    rischia di scrivere codice Java in Ruby, o peggio

non obbligatorio insegnare anche Rails subito, un framework
personalmente lo eviteri in un corso scolastico, meglio forse qualcosa
di
meno completo che faccia vedere cosa succede realmente, come
interagiscono
i vari componenti eccā€¦

Poi la programmazione ad oggetti ormai abbastanza anziana e
consolidata,
che in un corso di programmazione ci sia la necessit di dare cenni
storici
sulla stori dellā€™informatica concordo, che ci sia la necissit di passare
dalla programmazione procedurale, meno.

  1. Ruby va a braccetto con tecniche di programmazione come TDD/BDD/agile
    che sono poco diffuse in generale e in particolare in Italia

Questo un grandissimo PRO

  1. Il mondo accademico (soprattutto le universit) sono quasi del tutto
    ignare che esistono linguaggi di nuova generazione.

Nuova generazione? Ruby del 1995, al programmazione ad oggetti degli
anni
'60.
Anche la programmazione funzionale, che sta riprendendo piede
ultimamente,
anhe pi vecchia.
Che poi nelle universit si preferisca insegnare quel che gi si conosce
unā€™altro discorso.

Pu cambiare? S, col tempo! Occorrer che le istituzioni accademiche
prendano coscienza del problema e insiegnino anche in linguaggi ā€œNon
convenzionaliā€ (rivoluzione dallā€™alto) mentre il linguaggio si sviluppa
con successo nel mondo reale (rivoluzione dal basso).

Pi che un linguaggio dovrebbero insegnare un approccio, che poi un
progetto lo sviluppi in Ruby, Pytho, C# o Java oppure scala od altro
solo
una scelta dettata da preferenze e vincoli di progetto.

Ciao!

Ciao ^^

ā€“
Posted via http://www.ruby-forum.com/.


Ml mailing list
[email protected]
http://lists.ruby-it.org/mailman/listinfo/ml

ā€“
Riccardo

Lā€™esperienza quello che ottieni quando, non ottieni quello che
desideri.

Dico solo una cosa:

  • XSS e - BUFFER OVERFLOW

se guardate http://www.owasp.org/ : nella top-ten vulnerabilitā€™ dei
siti il Buffer overflow sta al 5 posto.

I primi 4 sono:

  1. Unvalidated Input
  2. Broken Access Control
  3. Broken Auth
  4. XSS
  5. Buffer overflow

Per tutti questi tipi di vulnerabilitā€™ bisogna sapere di web application
e si puo tranquillamente sfruttarle senza sapere nulla di quello che
succede ā€œsottoā€ (ovvero: C, C++ e i buffer overflow .)

Personalmente credo che i due mondi (programmazione software/mobile,
programmazione web) siano in separazione: se ho un app su heroku con
datastorage in amazon etc etc , eā€™ davvero importante conoscere
ā€œLā€™informatica di baseā€ ? O forse eā€™ meglio essere agili e conoscere
bene le tecniche web moderne?

Ciao!

OT: pensavo che SQL injection fosse molto pi in alto. Forse gli artigiani
del PHP stanno imparando.

Injection flaws sta al 6 posto :slight_smile:

Ciao Davide, scusaā€¦ ma quale versione della TOP 10 stai guardando???
OWASP Top Ten | OWASP Foundation questa quella
corrente. I buffer overflow non sono pi in tpo 10 dal 2004ā€¦

Le Injection flaw di tutti i tipi sono al 1 posto e i XSS al secondo.

Detto questoā€¦ sviluppare per il web senza conoscere il quello che ci
sta sottoā€¦ mia opinione, un pensiero che mi fa inorridire.
Certo, se uno sviluppa web app magari non serve essere kernel hacker
ma sapere cosa sia un 3way handshake e cosa fa il tuo sistema
operativo a grandi livelli secondo me fa la differenza tra
sviluppatore serio ed improvvisato.

IMHO.

2012/7/2 Davide R. [email protected]:

  1. Broken Auth

Il 01/07/2012 09:41, Marcello M. ha scritto:

Pu cambiare? S, col tempo! Occorrer che le istituzioni accademiche
http://andreapavoni.com
http://lists.ruby-it.org/mailman/listinfo/ml
ā€“
$ cd /pub
$ more beer

The blog that fills the gap between appsec and developers:

Eh, ecco, senza saperlo mi pareva stranoā€¦
Il 60% reale delle vulnerability che trovo sono SQL Injection!

2012/7/2 Paolo P. [email protected]

OT: pensavo che SQL injection fosse molto pi in alto. Forse gli
artigiani
del PHP stanno imparando.

2012/7/2 Davide R. [email protected]

ops!!! :slight_smile:

ho detto la cazzata !!! ma eā€™ colpa di google che indicizza a cazzo (e
mia che leggo i siti a cazzo)

rimane comunque valido il motto: +XSS - BUFFER OVERFLOW :slight_smile:

ciao!